Aprire la finestra di notte, sorridere per sedurlo, tenere gli occhi semichiusi per vedere luce nel buio, lasciare all’umiditá il piacere di sdraiarsi sulla pelle, annusare la pesantezza dell’aria, ascoltare il concerto di grilli insonni, respirare l’odore di erba da poco tagliata, sentire le narici irritate dal freddo, permettere a viziosi profumi notturni di invadere la camera dei sogni e fare tutto ció in segreto per non svegliare la gelosia di chi mi possiede. Vidi l’ombra del suo profilo delinearsi sul muro, non so se mi stesse spiando in quel momento però una scossa di adrenalina mi scese lungo le gambe. Indietreggiai di due passi senza girare le spalle, sollevai il mento e mi abbandonai alla lussuria del vento che da minuti si diceva impaziente d’incontrarmi; batteva i balconi e fischiava feroce, accondiscesi per non alimentarne la furia quindi sentii un intenso flusso accarezzarmi le gote prima e prendermi la mano poi.